Song | Ecco i negozi |
Artist | Alice |
Album | The Platinum Collection |
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Deve essere stata una costosa distillazione | |
la marea del mare, il cielo è più professionale: | |
premedita sè stesso. | |
Il tempo, questo tempo è inaffidabile, | |
vengono giù gelati, poi rane, un giorno baci celebri, | |
un altro giorno eliche in funzione. | |
E come informazione, si sente spesso chiedere, | |
dov'è che si sistemano le capocchie ai fiammiferi | |
Queste le uscite spicce, celeri così come lei le intuisce, | |
che veloci inceneriscono se stesse, avanti un'altra: così si va, a spasso si va. | |
Ecco i negozi e non le sembra più di stare a casa, | |
ecco cammina nell'uno e l'altro senso, | |
non avendo al fianco chi l'accompagnerebbe | |
nelle minime e le massime escursioni. | |
Ecco i negozi che ingoiano tutti i fracassi, | |
non affliggono né stomaco né cuore, | |
eccola qui dov'è la padrona del proprio giro vita, del proprio girocollo, | |
del proprio giro periplo del corpo. | |
E lo spazio non è quella questione, | |
ecco i negozi, si può tacere senza dare il silenzio come spiegazione: | |
ecco qui, tra le creature scisse, tra chi entra e chi esce, | |
c'è uno scambio di temperature. Si diventa termometri contraddittori, | |
si passa tra le cose sfuse e vaghe, | |
come tra lacci d'alghe di tante in tante maghe Circi annegatrici, | |
dimenticando e poi dimenticando; così sei fortunata: | |
hai trovato esattamente quello che cercavi: tre bravi di caienna, | |
ovvero, un forchettino per i ravanelli. | |
Così sei fortunata: hai trovato il posto più esclusivo della storia, | |
le pagine in cui Antonio con Cleopatra, | |
si strapazzano ancora, come otarie dalle braccia ormai implicite nell'altro, | |
sopravvissuti ad ogni nave che s'inabissò. | |
Immersi in un tripudio misto seta, in una negligenza e oblio di sciarpe, | |
ed è come non mai non stare a casa. |
Deve essere stata una costosa distillazione | |
la marea del mare, il cielo e piu professionale: | |
premedita se stesso. | |
Il tempo, questo tempo e inaffidabile, | |
vengono giu gelati, poi rane, un giorno baci celebri, | |
un altro giorno eliche in funzione. | |
E come informazione, si sente spesso chiedere, | |
dov'e che si sistemano le capocchie ai fiammiferi | |
Queste le uscite spicce, celeri cosi come lei le intuisce, | |
che veloci inceneriscono se stesse, avanti un' altra: cosi si va, a spasso si va. | |
Ecco i negozi e non le sembra piu di stare a casa, | |
ecco cammina nell' uno e l' altro senso, | |
non avendo al fianco chi l' accompagnerebbe | |
nelle minime e le massime escursioni. | |
Ecco i negozi che ingoiano tutti i fracassi, | |
non affliggono ne stomaco ne cuore, | |
eccola qui dov'e la padrona del proprio giro vita, del proprio girocollo, | |
del proprio giro periplo del corpo. | |
E lo spazio non e quella questione, | |
ecco i negozi, si puo tacere senza dare il silenzio come spiegazione: | |
ecco qui, tra le creature scisse, tra chi entra e chi esce, | |
c'e uno scambio di temperature. Si diventa termometri contraddittori, | |
si passa tra le cose sfuse e vaghe, | |
come tra lacci d' alghe di tante in tante maghe Circi annegatrici, | |
dimenticando e poi dimenticando cosi sei fortunata: | |
hai trovato esattamente quello che cercavi: tre bravi di caienna, | |
ovvero, un forchettino per i ravanelli. | |
Cosi sei fortunata: hai trovato il posto piu esclusivo della storia, | |
le pagine in cui Antonio con Cleopatra, | |
si strapazzano ancora, come otarie dalle braccia ormai implicite nell' altro, | |
sopravvissuti ad ogni nave che s' inabisso. | |
Immersi in un tripudio misto seta, in una negligenza e oblio di sciarpe, | |
ed e come non mai non stare a casa. |
Deve essere stata una costosa distillazione | |
la marea del mare, il cielo è più professionale: | |
premedita sè stesso. | |
Il tempo, questo tempo è inaffidabile, | |
vengono giù gelati, poi rane, un giorno baci celebri, | |
un altro giorno eliche in funzione. | |
E come informazione, si sente spesso chiedere, | |
dov'è che si sistemano le capocchie ai fiammiferi | |
Queste le uscite spicce, celeri così come lei le intuisce, | |
che veloci inceneriscono se stesse, avanti un' altra: così si va, a spasso si va. | |
Ecco i negozi e non le sembra più di stare a casa, | |
ecco cammina nell' uno e l' altro senso, | |
non avendo al fianco chi l' accompagnerebbe | |
nelle minime e le massime escursioni. | |
Ecco i negozi che ingoiano tutti i fracassi, | |
non affliggono né stomaco né cuore, | |
eccola qui dov'è la padrona del proprio giro vita, del proprio girocollo, | |
del proprio giro periplo del corpo. | |
E lo spazio non è quella questione, | |
ecco i negozi, si può tacere senza dare il silenzio come spiegazione: | |
ecco qui, tra le creature scisse, tra chi entra e chi esce, | |
c'è uno scambio di temperature. Si diventa termometri contraddittori, | |
si passa tra le cose sfuse e vaghe, | |
come tra lacci d' alghe di tante in tante maghe Circi annegatrici, | |
dimenticando e poi dimenticando così sei fortunata: | |
hai trovato esattamente quello che cercavi: tre bravi di caienna, | |
ovvero, un forchettino per i ravanelli. | |
Così sei fortunata: hai trovato il posto più esclusivo della storia, | |
le pagine in cui Antonio con Cleopatra, | |
si strapazzano ancora, come otarie dalle braccia ormai implicite nell' altro, | |
sopravvissuti ad ogni nave che s' inabissò. | |
Immersi in un tripudio misto seta, in una negligenza e oblio di sciarpe, | |
ed è come non mai non stare a casa. |