Animale Senza Respiro

Animale Senza Respiro Lyrics

Song Animale Senza Respiro
Artist Osanna
Album Palepoli
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Da un Olimpo innalzerai
sacri altari per gli dei.
Giacerà nei tuoi templi,
muta, l'immortalità.
Brucerai aspri incensi
e in quel fumo annegherai.
Falsi miti invocherai.
Animale! Animale! Crollerai! Crollerai!
Animale senza più respiro,
massa informe di materia umana,
vaghi con la mente in un delirio che non ha più fine dentro te.
Paghi con la vita le rovine che segnato sull'umanità.
Non ha più tempo,
non hai più ore,
non hai più forza di credere in te.
In questo metro di vita che hai.
Cerchi l'aria di un respiro.
Non hai più tempo,
non hai più ore,
non sei più niente.
Nuvole di lana fredda coprono la tua agonia.
Un lamento al cielo involerai verso gli dei.
Nessun senso ha quel Dio che dice: sono Io! Sono Io!
Sentilo in quel soffio che respiri e non sai che è lui.
La purezza di una infanzia
violentata in noi
che tu pagherai...
Utopia di civiltà,
dal fango dietro te
Maschere di noi,
falsa verità,
volti nuovi e poi...la libertà.
Hai distrutto la mia età,
la mia forza è vuota. Animale!
Utopia di civiltà, pioggia di viltà, hai creato.
No! Non rivivranno mai maschere di noi, false verità.
Voglio ancora sogni di campane che suonano.
Poche ore di viltà
vivranno ancora in te.
Poche ore di viltà
vivranno ancora in te.
Brucerai.
Animale brucerai.
Le mani tenderai ma,
l'odio che tu hai,
non morirà, non morirà.
Brucia fiamma terrena,
brucia il suo corpo,
perché la sua morte,
dalla furia del vento,
viene travolta con sé.
Brucia fiamma terrena,
brucia il suo corpo,
perché la sua morte,
dalla furia del vento,
viene travolta con sé.
Animale senza più respiro,
con la morte già sul volto tuo.
Prega la tua ora nel silenzio per l'inferno che hai creato.
Il tuo dio non odia il tuo respiro.
Sguardi nel cielo: la follia divina,
che vola, che ride, che danza.
Qui sulla terra la gente meschina per fare lo stesso s'ammazza.
Quante speranze di cuori dorati,
lambiscono un canto che s'alza.
Ma nello spazio di un'alba vicina,
quel canto è una festa di guerra.
Visi di roccia tra fiumi di pianto
dipingono gli occhi degli astri
e sulle bocche uno sputo d'amore
s'informa di un riso di morte.
Da un Olimpo innalzerai
sacri altari per gli dei.
Giacera nei tuoi templi,
muta, l' immortalita.
Brucerai aspri incensi
e in quel fumo annegherai.
Falsi miti invocherai.
Animale! Animale! Crollerai! Crollerai!
Animale senza piu respiro,
massa informe di materia umana,
vaghi con la mente in un delirio che non ha piu fine dentro te.
Paghi con la vita le rovine che segnato sull' umanita.
Non ha piu tempo,
non hai piu ore,
non hai piu forza di credere in te.
In questo metro di vita che hai.
Cerchi l' aria di un respiro.
Non hai piu tempo,
non hai piu ore,
non sei piu niente.
Nuvole di lana fredda coprono la tua agonia.
Un lamento al cielo involerai verso gli dei.
Nessun senso ha quel Dio che dice: sono Io! Sono Io!
Sentilo in quel soffio che respiri e non sai che e lui.
La purezza di una infanzia
violentata in noi
che tu pagherai...
Utopia di civilta,
dal fango dietro te
Maschere di noi,
falsa verita,
volti nuovi e poi... la liberta.
Hai distrutto la mia eta,
la mia forza e vuota. Animale!
Utopia di civilta, pioggia di vilta, hai creato.
No! Non rivivranno mai maschere di noi, false verita.
Voglio ancora sogni di campane che suonano.
Poche ore di vilta
vivranno ancora in te.
Poche ore di vilta
vivranno ancora in te.
Brucerai.
Animale brucerai.
Le mani tenderai ma,
l' odio che tu hai,
non morira, non morira.
Brucia fiamma terrena,
brucia il suo corpo,
perche la sua morte,
dalla furia del vento,
viene travolta con se.
Brucia fiamma terrena,
brucia il suo corpo,
perche la sua morte,
dalla furia del vento,
viene travolta con se.
Animale senza piu respiro,
con la morte gia sul volto tuo.
Prega la tua ora nel silenzio per l' inferno che hai creato.
Il tuo dio non odia il tuo respiro.
Sguardi nel cielo: la follia divina,
che vola, che ride, che danza.
Qui sulla terra la gente meschina per fare lo stesso s' ammazza.
Quante speranze di cuori dorati,
lambiscono un canto che s' alza.
Ma nello spazio di un' alba vicina,
quel canto e una festa di guerra.
Visi di roccia tra fiumi di pianto
dipingono gli occhi degli astri
e sulle bocche uno sputo d' amore
s' informa di un riso di morte.
Da un Olimpo innalzerai
sacri altari per gli dei.
Giacerà nei tuoi templi,
muta, l' immortalità.
Brucerai aspri incensi
e in quel fumo annegherai.
Falsi miti invocherai.
Animale! Animale! Crollerai! Crollerai!
Animale senza più respiro,
massa informe di materia umana,
vaghi con la mente in un delirio che non ha più fine dentro te.
Paghi con la vita le rovine che segnato sull' umanità.
Non ha più tempo,
non hai più ore,
non hai più forza di credere in te.
In questo metro di vita che hai.
Cerchi l' aria di un respiro.
Non hai più tempo,
non hai più ore,
non sei più niente.
Nuvole di lana fredda coprono la tua agonia.
Un lamento al cielo involerai verso gli dei.
Nessun senso ha quel Dio che dice: sono Io! Sono Io!
Sentilo in quel soffio che respiri e non sai che è lui.
La purezza di una infanzia
violentata in noi
che tu pagherai...
Utopia di civiltà,
dal fango dietro te
Maschere di noi,
falsa verità,
volti nuovi e poi... la libertà.
Hai distrutto la mia età,
la mia forza è vuota. Animale!
Utopia di civiltà, pioggia di viltà, hai creato.
No! Non rivivranno mai maschere di noi, false verità.
Voglio ancora sogni di campane che suonano.
Poche ore di viltà
vivranno ancora in te.
Poche ore di viltà
vivranno ancora in te.
Brucerai.
Animale brucerai.
Le mani tenderai ma,
l' odio che tu hai,
non morirà, non morirà.
Brucia fiamma terrena,
brucia il suo corpo,
perché la sua morte,
dalla furia del vento,
viene travolta con sé.
Brucia fiamma terrena,
brucia il suo corpo,
perché la sua morte,
dalla furia del vento,
viene travolta con sé.
Animale senza più respiro,
con la morte già sul volto tuo.
Prega la tua ora nel silenzio per l' inferno che hai creato.
Il tuo dio non odia il tuo respiro.
Sguardi nel cielo: la follia divina,
che vola, che ride, che danza.
Qui sulla terra la gente meschina per fare lo stesso s' ammazza.
Quante speranze di cuori dorati,
lambiscono un canto che s' alza.
Ma nello spazio di un' alba vicina,
quel canto è una festa di guerra.
Visi di roccia tra fiumi di pianto
dipingono gli occhi degli astri
e sulle bocche uno sputo d' amore
s' informa di un riso di morte.
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