Ho sognato di vagare nello spazio ho varcato i confini del reale ed ho raggiunto un mondo con abitanti-alberi, senza età. Regni immensi senza alcun sovrano dove la gente vive in armonia e sa portare dentro sé il peso estenuante del dolore. Ed io provai nuove sensazioni strane passioni che crearono in me la voglia di stare, e dopo morire. Fauni e ninfe che cercano il tesoro dove nasce l'arco iridescente sui leggendari fiumi che ai monti tornano, limpidi. C'è nell'aria il canto dell'amore gravita attorno la voce del silenzio gridano al cielo terso che questo mondo resterà, libero. Se non verrà il mostro umano per poi coltivare foreste di cemento, e mari di fango e cieli di piombo.